Questa mattina per le vie di Torino è sfilato il corteo indetto dagli studenti medi contro la riforma Gelmini che ha visto manifestare compatti anche circa due migliaia di universitari, tra ricercatori, lavoratori, docenti e studenti che da ormai due settimane sono in mobilitazione per per sensibilizzare e coinvolgere le facoltà dell'ateneo sulla legge 133। Al termine di un corteo che ha visto un'importante mobilitazione e protagonismo degli studenti medi, gli studenti universitari hanno indetto un'assemblea per avere un momento di valutazione della manifestazione e di discussione dei punti da affrontare nella prossima assemblea No Gelmini fissata per il 14 Ottobre 2008 alle ore 15:30 presso l'atrio di Palazzo Nuovo. Alla piena e partecipata presa di posizione contro i tagli del fondo di finanziamento ordinario, del blocco del turnover del personale docente e tecnico amministrativo al 20% e della possibilità di trasformazione degli atenei italiani in fondazioni private, l'assemblea ha espresso l'esigenza di avanzare nel proseguio della mobilitazione proposte concrete che possano definire le basi dalle quali partire per la costruzione di un'università altra. Un'ulteriore stimolo è venuto dagli studenti che hanno nuovamente evidenziato la necessità di incrementare la sensibilizzazione e l'informazione intorno ai contenuti della legge 133 e al decreto legge 137: tali sviluppi si configurano come una premessa irrinunciabile per rilanciare il lavoro dell'assemblea in occasione dei prossimi appuntamenti che coinvolgeranno capillarmente le facoltà dell'università torinese. Il 15 ottobre, infatti, vi sarà una giornata di mobilitazione nazionale in molti atenei italiani; il 28 ottobre il ministro Gelmini sarà a Torino; infine, la settimana che precederà lo sciopero generale della scuola promosso per il 30 ottobre, l'assemblea No Gelmini adotterà quelle forme di protesta che verranno decise e condivise in occasione dell'assemblea generale d'ateneo, di cui si attende tuttora una convocazione: qualora il rettore dell'università degli studi di Torino, il professor Pelizzetti, non dovesse convocarla entro quindici giorni dal presidio sotto il rettorato, verrà autoconvocata. I provvedimenti legislativi contro i quali l'assemblea tutta si è schierata rischiano di segnare un definitivo punto di non ritorno per l'università pubblica, per il diritto allo studio e per la democraticità degli atenei. Per questo l'Assemblea No Gelmini è decisa a non fermarsi fino a quando questo rischio non sarà diventato una minaccia evitata.
Assemblea No-Gelmini
1 commento:
Posta un commento