Il ddl 112 convertito il legge 133 non passa inosservato, tutte le componenti universitarie stanno esprimendo la loro contrarietà a tale legge che punta, come noto, al totale smantellamento dell'istruzione pubblica Italiana. Alcuni docenti parlano di bloccare l'inaugurazione dell'anno accademico. In tutte le università italiane. Per difendere la ricerca e la qualità dell'insegnamento e fermare i tagli alle risorse già scarse decisi dalla legge 133, l'ex decreto Brunetta. L'appello c'è già…
Finora a muoversi sono stati soprattutto studenti e ricercatori. Significativo però quanto è avvenuto ieri alla Facoltà di Scienze M.F.N. dell'università di Torino…
I Docenti e Ricercatori
In tutti i CCS dei Corsi di Laurea afferenti alla Facoltà di Scienze M.F.N sino ad ora tenuti vi è stata una presa di posizione ferma e di netto contrasto a tale legge e, soprattutto, è cominciata la mobilitazione. Tutti hanno dedicato, o dedicheranno, le prime lezioni ad un approfondimento del funzionamento dell'Università ed ai devastanti effetti della legge 133, mozioni di contrarietà sono state consegnate a tutti gli organi esistenti (Facoltà, Conferenza dei Presidi, Senato accademico, CRUI etc…), sì è deciso di effettuare lezioni all'aperto per raggiungere la necessaria visibilità mediatica, numerosi i proclami di protesta presenti su pagine web personali (ex: personalpages.to.infn.it/~magnea; personalpages.to.infn.it/%7Emagnea) ed in primo piano nei siti dei diversi Corsi di Laurea, le sessioni di Laurea sono precedute dalla lettura di un comunicato di protesta (ex: fisica ), ed apposite riunioni di coordinamento si stanno tenendo al fine di coordinare le proteste.
Più radicale la presa di posizione del Corso di Laurea Chimica che in una seduta del proprio CCS ha deliberato he a chimica, chimica industriale e scienze dei materiali NON si farà lezione fino all'incontro del ministro Gelmini con i rettori (è previsto a giorni), ma la prima ora sarà dedicata a spiegare agli studenti cosa sta succedendo i provvedimenti del governo.
Gli Studenti
Significativo il ruolo, all'interno dell'area scientifica, degli studenti di Fisica che, riunitisi in Assemblea (dai tempi della Pantera non se ne vedevano di così partecipate) con sospensione delle lezioni per l'intera durata hanno espresso la loro totale contrarietà alla legge e la volontà di partecipare e farsi promotori delle proteste a venire.
Tecnici ed Amministrativi
Il 30 Settembre si era invece tenuta presso l'Aula Magna del Rettorato degli studi di Torino un'assemblea sindacale indetta dalla CIGL. Dopo una prima esposizione della legge e dei sui effetti disastrosi su tutta l'istruzione pubblica in Italia, i lavoratori hanno di fatto preso letteralmente il controllo dell'assemblea denunciando a gran voce l'imbarazzante immobilismo tenuto dai sindacati confederali in questi mesi sull'argomento e votando una mozione in cui si chiedeva esplicitamente ai sindacalisti delle segreterie regionali presenti di indire un sciopero generale a livello nazionale.
Vergognoso e preoccupante il vano tentativo dei sindacalisti presenti di giustificare il loro comportamento sino ad ora tenuto e di considerare inutile lo sciopero come forma di protesta in questa fase. A fine assemblea i lavoratori autonomamente si sono recati dal Rettore chiedendone un udienza immediata. Si è chiesto al Rettore di esplicitare la sua presa di posizione contraria alla possibile privatizzazione davanti a tutti i presenti (cosa riuscita) e soprattutto si è fatto pressione affinché venga portata in Senato Accademico previsto per il 6 ottobre la richiesta di effettuare un'assemblea Generale di Ateneo con sospensione della didattica affinché tutti possano partecipare.
Tutte queste componenti parteciperanno al presidio previsto in rettorato il 6 ottobre ed a tutte le mobilitazioni unitarie che da ora in avanti si andranno a definire.
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