L'Assemblea no-Gelmini, organo di coordinamento studentesco interfacoltà, che si è riunita ieri sera nella sede di Palazzo Nuovo ha ribadito la necessità di portare i contenuti della protesta al di fuori delle diverse sedi universitarie, così come è avvenuto sabato pomeriggio a Terra Madre e come sta avvenendo attraverso le lezioni in strada che sono programmate per tutta questa settimana in Piazza Vittorio, sotto la Mole, davanti al Museo Egizio, in piazza Carlo Alberto, nelle stazioni della metropolitana della città. Nei prossimi giorni, in linea con questa esigenza, l'Assemblea assumerà inoltre una forma itinerante, recandosi di volta in volta nei luoghi di lavoro, nei supermercati, nei mercati di quartiere, nelle stazioni e in altri luoghi della città.
L'Assemblea ha sentito il bisogno di esprimere in modo perentorio la sua apartiticità, rifiutandosi di subire strumentalizzazioni e cappelli istituzionali, ritenendo, piuttosto la spontaneità e la pluralità il punto di forza di questo movimento. L'Assemblea ha però rivendicato la sua forte politicità nel contrastare gli attuali provvedimenti e nell'inserire la propria azione in un processo di cambiamento. La consapevolezza del suo agire politico si riscontra anche nel suo legare questa lotta ad un ragionamento più ampio che porta a riflettere sulla crisi del sistema economico mondiale e sui soggetti che ne pagheranno le conseguenze. L'istruzione pubblica non dovrà pagare colpe di altri.
Nonostante la probabile assenza del Ministro Gelmini a Torino, l'Assemblea, in concerto con tutto il mondo della scuola, ritiene importante mantenere tale data, martedì 28 ottobre, come occasione per manifestare in maniera unitaria il proprio dissenso.
Il 30 ottobre l'Assemblea si impegna, inoltre, alla costruzione di un corteo cittadino favorendo la massima partecipazione della componente universitaria. In entrambe le date l'Assemblea ha espresso l'intenzione di utilizzare forme pacifiche di contestazione e manifestazione della propria contrarietà.
Vista la dimensione nazionale della protesta si è ritenuto necessario dare il via alla costruzione di momenti di coordinamento e condivisione tra i vari Atenei italiani.
La prossima Assemblea no-Gelmini è stata convocata al termine dell'iniziativa del 28.
Assemblea no-Gelmini
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