domenica 19 ottobre 2008

No Gelmini nights & days

6 commenti:

Lorenzo D'Amelio ha detto...

Fantastico! Ti invito a rendere noto il forum appena nato e in continua ascesa di utenti, costruito apposta per l'Assemblea No Gelmini: http://assembleanogelmini.forumup.it/
Buona serata! :-)
Lorenzo

Le mie maestre sono già uniche ha detto...

siamo alcuni genitori di una scuola elementare, e volevamo proporre uno scambio di link, la protesta è fondamentale, e più siamo uniti più persone si riescono a mobilitare.
noi siamo: http://www.lemiemaestresonogiauniche.blogspot.com
graZie
ciao

DMC ha detto...

L'ITC MAJORANA DICE NO GELMINI CON UN PEZZO RAP.

DMC - La Mia Scuola Non è In Vendita

http://it.youtube.com/watch?v=Q4mGtp5QNvA


ASCOLTATE E DIFFONDETE!!!

D.

giuliak620 ha detto...

ma quale pizzica e tarantelle regà...
ma porca puttana però..e daii
ma che ditee..
che fate..
mi cascano le ovaie..
ma cristo vi volete muovere seriamente possibile che queste manifestazioni devono sembrare sempre feste?
dobbiamo incazzarci duramente per mandare a casa la riforma ma dico io mi alzo la mattina snervata con la consapevolezza che non vorrò mai avere nemmeno un un cane in questo paese..e voi ballate?ma che cazzo vi ballate andiamo..
un po di serietà o qui non cambierà mai nulla..vedete i fasci come sono seguiti?perchè sono seri.
fatti non chiacchiere
voglio vedervi attivi reattivi e svegli non ubriachi smorti e allegri..la giocoleria...cioè..ma daii..ma che è?è una protesta què?

Robs ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Pietro Serra ha detto...

Anzitutto per parlare della cosiddetta “riforma Gelmini” è bene partire da dei dati che mostrano il perché, il Ministro dell’Istruzione, Maristella Gelmini abbia deciso di effettuare dei tagli proprio alla scuola. Questo dimostrerà che nella scuola italiana si spende troppo e male.
Partiamo dal fatto che l’università italiana non è tra le prime 150 del mondo e già questo dimostra che come grado d’istruzione universitaria di sicuro non eccelliamo. Il numero poi di ragazzi che riescono a laurearsi, sono nettamente inferiori a quelli che riescono in Cile.
Attualmente in Italia le università sono 94 di cui 320 hanno sedi distaccate in piccole città che si trovano in luoghi non strategici e che non giovano minimamente all’economia italiana. Ci sono pure 37 corsi di laurea che hanno come iscritto un solo studente. Altre 327 facoltà invece non superano i 15 iscritti.
Negli ultimi 7 anni sono stati banditi 13.232 posti d’insegnante e nel 99% dei casi, vale a dire tutti, sono stati promossi docenti senza che ci fossero i posti disponibili aumentando i costi dello Stato per una cifra di ben 300 milioni di euro.
Altro dato rilevante è che nel 2001 avevamo 2444 corsi di laurea mentre oggi ne abbiamo 5500 e in tutti i paesi europei ce ne sono meno della metà. Questa “balla” clamorosa è stata taciuta esclusivamente per aumentare le cattedre senza giovarne l’insegnamento. E a proposito d’insegnamento ne sono stati attivati 170.000 rispetto ai 90.000 che è la media europea.
La protesta che si è scatenata poi in queste settimane è dovuta esclusivamente alla disinformazione da parte dei mass media, a cui poi ha preso il sopravvento la natura politica. Dispiace infatti vedere che telegiornali, giornali, radio, internet e quant’altro abbiano dato spazio esclusivamente a notizie di occupazioni, autogestioni, proteste, slogan, insulti e oscenità accennando solo in un maniera pressoché inesistente che la maggioranza degli studenti italiani avevano voglia di studiare, e che ciò gli veniva impedito da un nutrito gruppo di compagni che borbottavano per un decreto che tra l‘altro neanche li riguardava. Infatti quando si cerca qualcosa, sicuramente non la si ottiene alzando i toni.
Purtroppo per quanto riguarda il tema del precariato non serve a nulla salvare lo “status quo” perché purtroppo il numero è maggiore di quello che si pensi. L’importante è però non farsi imbambolare da false illusioni che la sinistra da, mentre l’attuale giunta di centro destra cerca solo di calcolare il numero effettivo dei posti che occorrono per insegnare all’università
Abbiamo poi 5 università che hanno dei buchi di bilancio grandissimi. Proprio per evitare situazioni di questo tipo, il Ministro Gelmini intende renderli comprensibili e pubblicare sistematicamente per ogni università il resoconto in internet.
Altro fatto da segnalare è che gli studenti italiani sono sottoposti ad un carico di lezione triplo a quello della media europea. Tutto ciò infatti è dovuto al fatto che in questo modo si giustifica un modo per dar cattedre e che come dicevo prima non giova all’istruzione dei ragazzi visto che col maestro unico (o prevalente) eravamo al secondo posto al mondo per l’istruzione elementare mentre ora siamo all’ottavo posto.
Per puntare all’eccellenza il Ministro dunque, ha deciso di potenziare il tempo pieno che prevede che in 5 anni ci saranno 5.750 classi in più e facendo poi una media di 21 alunni per classe si avranno 82.950 alunni in più.
Un’altra bugia che ci viene raccontata è quella dell’introduzione del maestro unico (che poi non è unico perché ce ne sono altri per religione e inglese) che servirà invece per liberare più maestri e potenziare il tempo pieno.
Per quanto riguarda l’inglese poi, se le famiglie vorranno, le ore di lezione saranno potenziate fino a 5 ore. In alternativa se ne possono fare 3 più 2 di un’altra lingua.
Attualmente comunque, in Italia c’è l’anomalia chiamata “moduli” (ovvero 3 maestri per classe) mentre in tutta Europa c’è esclusivamente il maestro unico. Per quanto riguarda i “moduli” poi è da ricordare che la stessa sinistra che oggi sobilla studenti, professori, presidi e rettori si scagliò con la stessa veemenza per l’introduzione della stessa.
Ritornando al tempo pieno, già dall’anno scolastico 2009/2010, cioè il prossimo, 49.350 ragazzi usufruiranno del tempo pieno e in 5 anni 3950 classi in più avranno il tempo pieno. Questo dimostra ancora una volta che ciò che dice Veltroni & Co. siano solo menzogne.
Si è detto pure che si avranno 30 alunni per classe. E’ un’altra balla perché si parte da 18 fino ad un massimo di 26 alunni per classe.
Altro tema caldo è quello dei licenziamenti. E’ un altro falso! Non ci saranno 87.000 insegnanti licenziati. Nel decreto infatti non si parla minimamente di licenziamenti poiché si razionalizza il numero non assumendone in più. In Italia non si dice infatti che c’è un docente ogni 9 alunni mentre la media europea è di 13. Viene taciuto anche il fatto che la scuola ha 1.350.000 dipendenti. Visto che siamo sull’onda di bugie ne sveliamo ancora un’altra: non diminuiranno gli insegnanti per i ragazzi diversamente abili. Sono 93.000 e tali rimarranno!
Poi nessuna scuola di montagna sarà chiusa. Sarà solo unificato il personale amministrativo con un preside e un segretario per 2 scuole vicine (così come aveva programmato Fioroni).
Infine è da chiarire che col 7 in condotta NON si verrà bocciati. La bocciatura avverrà solo nel caso gli alunni siano protagonisti di fatti di bullismo, teppismo o violenza nella stessa scuola e per la bocciatura occorre il 5 in condotta oltre che il via libera del consiglio di classe e d’istituto.

Pietro Serra - Sorso