martedì 30 settembre 2008

Torino, "l’assedio" al rettore Pelizzetti


Un'assemblea contro la legge Gelmini diventa iniziativa all'interno del rettorato torinese: in centinaia partecipano alla riunione che, nella sua conclusione, delibera per un'azione immediata nei confronti del rettore Pelizzetti. Il rettore costretto a prender posizione, ma non basta! Il 6 ottobre presidio.

Questa mattina nell'aula magna del rettorato dell'università di Torino si è tenuta un'assemblea contro la legge 133, alla quale hanno partecipato studenti, ricercatori, docenti, lavoratori. Numeri altissimi, tutti i posti della grande aula occupati e molte persone costrette a stare in piedi. La scansione degli interventi è stata fitta ed accesa, nel comune indirizzo di dar vita ad una protesta urgente e unitaria. Quel che è bene valorizzare di questo ennesimo momento di discussione, oltre i numeri, è infatti rappresentato dalla volontà espressa da tutti i soggetti universitari intervenuti di guardare al di la del "proprio giardino", per generalizzare la mobilitazione e non costringerla semplicemente su istanze sindacali. L'ateneo torinese è da almeno 2 settimane in fermento, assemblee e iniziative si susseguono di giorno in giorno: prima in piazza con i bibliocooperativisti, poi con gli studenti in tantissime aule di lezione, nel mentre con le assemblee, oggi in rettorato con tutte le sue componenti.

Dopo oltre 2 ore di interventi, di condivisione delle priorità, l'assemblea ha deliberato per un'azione da eseguire nell'immediato, visti i numeri e il luogo: in centinaia hanno "assediato" gli uffici del rettorato, chiedendo di poter avere un incontro con il rettore Pelizzetti, minacciando altrimenti di occupare gli uffici. Come sempre il rettore si è dato per irragiungibile, ma la pressione esercitata ha dato i suoi frutti, costringendo il rettore ad uscire allo scoperto: nessuna delegazione negli uffici, confronto diretto sul balcone interno del rettorato. Le preoccupazioni e le richieste sono da subito state poste al vertice dell'università di Torino: quale posizione sulla legge 133 e richiesta di un'assemblea d'ateneo. Pelizzetti ha espresso la sua contrarietà al disegno legislativo, esplicitando la sua contrarietà alla privatizzazione dell'ateneo, promettendo di inserire nell'ordine del giorno del prossimo Senato Accademico la convocazione d'una assemblea d'ateneo.

Una sostanziale prima vittoria, nonostante le promesse e le parole valgano zero: il rettore costretto ad uscire e a prender posizione. Lunedi 6 ottobre vi sarà il prossimo Senato Accademico, il quale verrà accompagnato da un presidio di protesta dentro il rettorato. Un presidio convocato dall'Assemblea No Gelmini, sigla unitaria degli studenti e delle studentesse, al quale hanno aderito tutti gli altri soggetti dell'università, che han lanciato la loro adesione durante l'assemblea di questa mattina, per sostenere la richiesta dell'assemblea d'ateneo e per fare pressioni sul Senato Accademico perchè deliberi contro la legge 133 e prenda anche lei iniziative di proteste.

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