mercoledì 24 settembre 2008

Mozione contro la legge Gelmini al Senato degli Studenti


I rappresentanti della Fgci al Senato degli Studenti, facenti parte anch'essi del percorso dell'Assemblea No Gelmini, presenteranno la mozione che segue, da loro firmata, per esigere una presa di posizione contro la legge Gelmini e impegnare anche il Senato Accademico nella stessa votazione. E' bene per questo ricordare come il 6 ottobre, in concomitanza con la riunione del massimo organo universitario, il Senato Accademico, l'Assemblea No Gelmini costruirà un presidio al Rettorato per esercitare pressione ed esigere un forte presa di posizione contro la legge Gelmini da parte dell'università di Torino.

Dalle assemblee studentesche e del personale docente di questa università, svoltesi nei giorni scorsi, è emersa la totale contrarietà al DL 133/2008 in quanto:

- una forte limitazione del rinnovamento del corpo docente e quindi della possibilità di lavoro per i giovani laureati attraverso una limitazione del turnover al 20% dei pensionamenti che porterà a necessari prepensionamenti e licenziamenti di lavoratori precari;
- la riduzione del personale tecnico dell’università, con conseguente indebolimento dei servizi (già carenti) agli studenti;
- inaccettabili misure che tendono ad impoverire le risorse pubbliche degli atenei, con un taglio nel prossimo triennio di 500 milioni di euro dal fondo di finanziamento ordinario, preparando la trasformazione degli stessi in fondazioni aperte agli investimenti privati e mutando nei fatti le università in aziende che dovranno rispondere ad essi e quindi saranno obbligate a sviluppare la ricerca verso le sole esigenze del mercato ed a cercare disperatamente i fondi necessari al bilancio rivolgendosi alle aziende per le donazioni, che ovviamente non potranno essere disinteressate ad avere un ruolo chiave nella gestione didattica;
- la possibilità per il Senato Accademico di trasformare l’università pubblica in una fondazione privata, generando quindi un indebolimento della didattica ma, al tempo stesso, un aumento della tasse, che andrà ulteriormente a gravare sugli studenti;
- la privatizzazione delle università che annullerà la funzione pubblica del sapere generando un nuovo e vergognoso sistema classista;
- la perdita del valore legale del titolo di studio che precarizzerà maggiormente le condizioni di vita dei neo-laureati italiani.

Il sapere, la ricerca, la scuola e l’ università sono un prezioso bene che deve rimanere sotto il controllo e l’ indirizzo dello stato, cioè di tutti i cittadini e non può né deve essere indirizzato e piegato alle esigenze del mercato.
Discorso diverso è migliorare, potenziare ed ottimizzare i costi degli atenei italiani e creare le condizioni per la formazione qualificata dei ricercatori e dei dirigenti del futuro.

Tutto ciò premesso, chiedo al Senato degli Studenti dell’Università degli Studi di Torino, riunito in data 24 settembre 2008, di esprimere la propria contrarietà al DL 133/2008, e, approvando questa mozione, di impegnare la rappresentanza studentesca a portare la stessa al prossimo Senato Accademico, chiedendo di esprimere la propria contrarietà al suddetto decreto alla più alta istituzione universitaria, con voto vincolante.

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