martedì 4 novembre 2008

Occupazione palazzina Einaudi


- Laboratorio Permanente Libero Sapere Critico -
 
L’attuale attacco che il governo sta portando avanti nei confronti della scuola (legge 137 e provvedimenti inseriti nella 133) rappresentano l’atto esemplare di una degenerazione al tempo stesso antropologica e culturale che vede nel nostro paese una sua manifestazione radicale.

Il disegno che si viene delineare è il tentativo di smantellare l'odierno sistema d'istruzione, ultimo baluardo dove resistono, seppur a fatica, spazi realmente pubblici, dove l’aggettivo pubblico rimanda all’idea di luogo di confronto e discussione liberato da logiche di mercato quali competitività, profitto, utilità.

Nel percorso di formazione l’università resta ad ora, pur nelle sue mille contraddizioni, il punto più alto dove studenti e studentesse nello studiare, nel condividere, nel interrogarsi, nel confrontarsi, riescono a produrre letture critiche del contesto contemporaneo. E' su questa idea di formazione che fa perno la nostra mobilitazione, il nostro netto rifiuto agli attuali provvedimenti legislativi. Non dimentichiamo che essi rappresentano forse l'ultimo tassello, sicuramente il punto di non ritorno, di un progetto sorretto da dettami e accordi europei che dal processo di Bologna in poi hanno ridefinito l'architettura del sistema formativo dalle scuole elementari fino ai massimi livelli di specializzazione. In Italia detto processo evoca nomi noti come Berlinguer, Zecchino, Moratti. E' da questa consapevolezza che la nostra lotta non si limita alla salvaguardia dell'esistente, al mantenimento dello status quo.

L’occupazione della Palazzina Einaudi, sede universitaria delle facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza, si presenta come esigenza che risponde alla necessità della creazione di un Laboratorio nel quale ripensare e attuare la nostra idea di università, totalmente opposta all’idea di istruzione che l’attuale governo sta portando avanti.

Pensiamo alle nostre facoltà come luoghi dove una civiltà si interroghi sui problemi che l'assillano, sicuri che l'arte del porsi domande stia alla base di società che hanno l'ambizione di fornire risposte collettive ai disagi dei propri componenti.

Crediamo all'idea che i nostri Atenei siano tante agorà  intese come spazi nei quali nascono e prendono forma idee quali “bene pubblico”, “società giusta”, “valori condivisi”. Siamo inoltre convinti che siano le università, nella loro unica possibile accezione di patrimonio comune dell'umanità, i contesti votati a immaginare delle alternative che ricerchino con ostinazione il miglioramento delle condizioni e della qualità di vita degli abitanti del pianeta. E' per queste, ed altre ragioni, che l'istruzione e la ricerca debbono essere pubbliche, escluse da meccanismi di mercato quali la riduzione a merce e l'asservimento alle logiche del profitto economico.

La volontà di far nascere, all'interno dell'occupazione della palazzina Einaudi, un Laboratorio Permanente per il Libero Sapere Critico, è stata una scelta obbligata figlia di un ragionamento politico collettivo che necessita di uno strumento capace di innescare dinamiche propositive.

Collettivo “Bonobo” di Scienze Politiche – Collettivo di Giurisprudenza 

4 commenti:

Michela ha detto...

cui scrivervi quindi ve lo dico tramite commento

mi sembra auspicabile un coordinamento fra Atenei di tutta Italia, essendo io una studentessa di Cagliari vi segnalo il nostro sito

www.unicamente.org

Michela ha detto...

manca la prima parte "Salve, non ho trovato una mail a..." :P

Mimmo ha detto...

VISTO CHE LA RIFORMA BRUNETTA PREVEDE IN MATERIA DI ASSENTEISMO LA VISITA FISCALE A DOMICILIO IN TUTTE LE ORE DEL GIORNO CON CONSEGUENTE DECURTAZIONE DELLO STIPENDIO IN CASO DI MANCATO ACCERTAMENTO FISCALE DA PARTE DEL MEDICO SI CHIEDE PER I SIG ASSENTEISTI PARLAMENTARI: (FONTE IL SOLE 24ORE)
1° berlusconi silvio assenze 4623pari al 98,5
2° verdini denis assenze 4402 pari al 93,8
3° pezzella antonio assenze 4339 pari al 92,5
4° giordano francesco prc assenze 4232 pari al 90,2
5° cicchitto fabrizio FI assenze 4218 pari al 89,9
6 ° fassino piero ulivo assenze 4178 pari al 89,0
7 ° bondi sandro FI assenze 4106 pari al 87,5
L’ESTENSIONE AI DEPUTATI E SENATORI DELLA SUDETTA RIFORMA BRUNETTA LEGGE 133 IN QUANTO PER I SUDETTI SI CONFIGURA LO STATUS DI DIPENDENTI PUBBLICI.
AIUTIAMO BRUNETTA NELLA SUA RIFORMA MA PER TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI COMPRESI DEPUTATI E SENATORI SOPRATUTTO PERCHE LA LEGGE E' E DEVE ESSERE UGUALE PER TUTTI
FIRMATE E DIFFONDETE IL BANNER DELLA PETIZIONE PER ESTENDERE LA RIFORMA BRUNETTA A TUTTI I DEPUTATI
E SENATORI SU:
http://firmiamo.it/applicazioneriformabrunettaaideputatiesenatori

laura licata ha detto...

Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria
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SOLIDARIETA' CON STUDENTI, FAMIGLIE E DOCENTI: L'ONDA DEL DISSENSO
CRESCE E MINACCIA DI SOMMERGERE GLI IGNORANTI CHE CI COMANDANO

Nessuno può rimanere indifferente di fronte allo sfascio imposto alla scuola pubblica e all'università, che sottrae ai ragazzi gli unici strumenti realmente formativi per limitare i danni imposti dal rincoglionimento delle TV, dei videogiochi e dei telefonini ultima generazione.

Il piano dell'attuale governo è chiaro a tutti: dirottare i soldi della scuola verso altre aziende, (banche, Alitalia, ponte sullo stretto, missioni e soldati inviati all'estero allo sbaraglio, fondi
per il culto): prima d'ora eravamo in pochi ad urlare al vento e a dirci preoccupati per la deriva che la nostra democrazia stava assumendo, adesso l'Onda cresce giorno dopo giorno con l'afflusso continuo di studenti, docenti e genitori, che si vedono defraudati del diritto all'istruzione pubblica.

L'assalto in Piazza Navona da parte di fascisti armati di spranghe tricolore rappresenta il tentativo di distruggere un movimento di massa attribuendolo a semplici scontri tra fazioni opposte o ad attacchi di "facinorosi" (così Berlusconi chiama i ragazzi ch escendono in piazza). Una simile operazione, preannunciata da Kossiga, in salsa squadrista e di regime è vergognosa ed inutile.

La protezione ricevuta dai fascisti da parte delle forze dell'ordine schierate sul posto ha svelato il progetto di un'azione preparata a tavolino, sacrificando l'integrità fisica di ragazzi poco più che
tredicenni, purtroppo finiti in ospedale. Di peggio era successo solo a Genova, al Social Forum. Il nuovo fascismo del ducino si sta creando le proprie squadracce per colpire il movimento e tentarne la criminalizzazione, ma sia chiaro, non siamo più nel 1923 e invitiamo tutti a non arretrare di fronte ad ogni tipo di provocazione dei neo-camerati palestrati, addottrinati e inquadrati.

Non vogliamo una simile scuola e non vogliamo un simile Stato!

La mobilitazione di massa spaventa i nostri reggenti comodamente seduti a curare i propri affari e quelli degli amici degli amici e non può essere strumentalizzata né etichettata.

Gli studenti hanno parlato chiaro: vogliono andare oltre gli schemi sfittici degli attuali partiti politici e costruire nuovi modelli di lotta.

Si immaginino Berlusconi e la sua banda, Dell'Utri, Schifani, Gasparri, Bondi, Brunetta, Tremonti, Bossi, Bonaiuti, Carfagna, La Russa, Rotondi, Cicchitto, Bocchino, Gasparri, Alemanno, Fede ecc., cosa succederebbe se anche la lotta contro il potere politico-mafioso assumesse questa portata: la smetterebbero di beffarci truccando i numeri dei partecipanti, falsando le notizie, infangando il movimento che, secondo gli ultimi ritrovati di qualche imbecille, sarebbe nientemeno che strumentalizzato dai baroni universitari: roba da sganasciarsi dal ridere se non ci fosse qualcuno tanto ottenebrato nel cervello, da crederci.

Noi ci siamo, perché non vogliamo che la dispersione scolastica e l'impossibilità di pagarsi gli studi costringano i figli delle classi meno abbienti ad ingrossare la sacca degli sfruttati, lavoratori in
nero sottopagati e, nel peggiore dei casi, della manovalanza dei traffici e degli affari illegali.

Ci siamo anche per impedire, in ultimo, che qualche capitale di Cosa Nostra finisca "per caso" a finanziare l'Università Siciliana.

Questo comunicato vuole essere un invito rivolto alle organizzazioni, alle associazioni, nazionali e non, impegnate anche in settori che non riguardino prettamente l'educazione (la lotta alla mafia, la difesa dei diritti degli immigrati, il sostegno dei soggetti svantaggiati, ecc.) perché si schierino apertamente con gli studenti, garantendo solidarietà, partecipazione e sostegno.

La nuova frontiera della lotta dal basso dovrà consistere nel superamento della settorialità e dei limiti del campo di interesse, sulla scorta della mobilitazione operaia che si unì a quella studentesca nel 1969.

Tutto questo al giorno d'oggi risulta necessario, visto che nulla può prescindere dall'educazione: nessuno può pensare di ottenere risultati nell'impegno sociale sapendo di parlare a cittadini abulici, ignoranti e inconsapevoli.

Associazione Peppino Impastato-Casa Memoria

Cinisi 1.11.2008